Chi è Serena Carbone
Interpretavo Maria di Nazaret: ruolo da protagonista. Il comprimario, naturalmente, faceva san giuseppe.
Il resto del cast fungeva da coro. C’era persino un attore nei panni del campanile.
Roba da teatro di ricerca… Niente male per dei bambini di 8 anni.
Capii subito che recitare era qualcosa che mi si addiceva, che faceva parte di me.
Frequentai il mio primo corso di recitazione più di venti anni fa: la serissima “Quinta praticabile”, con Modestina Caputo, un’istituzione!
Da allora, di corsi, laboratori, stage, ne ho bazzicati parecchi… nel frattempo proseguivo gli studi, coltivando l’altra mia grande passione: quella per la psicologia e le discipline che studiano l’uomo e la sua formazione.
Ero, finalmente, a un passo dalla laurea (in scienze della formazione, 110 e lode), quando mi iscrissi alla scuola professionale per attori “Auroville”, di Augusto Zucchi: si iniziava a fare sul serio.
Ma è solo entrando in contatto con il teatro dell’inespresso che la direzione della mia ricerca è emersa con chiarezza: si trattava di cercare, nella recitazione, una dimensione “Terapeutica” (non si parla di diagnosi e cura, attenzione!).
Cambia, cioè, il fine del lavoro dell’attore: l’obiettivo primario non e’ produrre uno spettacolo esteticamente soddisfacente, ma far evolvere nel gruppo la persona.
Scelta la strada non restava che seguirla: tre anni di scuola di formazione professionale in teatro dell’inespresso.
E poi nuovi corsi, laboratori e stage… Stavolta da docente.
Sono passati dieci anni e di corsi ne ho condotti parecchi: da quelli di teatro-fiaba per bimbi a quelli per over 70, da quelli organizzati nelle scuole primarie a quelli con gli allievi del liceo.
E oggi inizia una nuova avventura. La voglia di mettermi in gioco mi conduce a navigare su rotte inesplorate: porto con me tutto il mio entusiasmo e il bagaglio delle mie esperienze.